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ASSOCIAZIONE TRAPIANTATI ORGANI PUGLIA OdV

 

 

Comunicato stampa 10/02/2021


L’ATO Puglia Odv accoglie con grande soddisfazione e speranza il nuovo piano (2) di vaccinazione anti Covid-19 predisposto dal Ministero della salute per i pazienti trapiantati di organi e in attesa. Dopo molte segnalazioni da parte di specialisti e associazioni (tra cui anche l’ATO Puglia Odv sede regionale a Massafra) arriva un piano ben preciso e di urgenza di somministrazione del vaccino anti Covid – 19 nella fase 2 per i pazienti trapiantati e in attesa.

 

 

Per cui secondo il Piano vaccinale strategico del Ministero della Salute, subito dopo il personale sanitario e sociosanitario, gli ospiti delle lungodegenze e le persone con più di 80 anni, sarà il turno delle persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti, come i pazienti trapiantati, e di chi soffre di più di una patologia cronica pregressa, come le persone con insufficienza terminale d’organo.

 

Questo scaturisce dal fatto che i dati raccolti della pandemia dimostrano che il rischio di infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti in attesa di trapianto e trapiantati è più elevato e le conseguenze del COVID-19 più gravi rispetto alla popolazione generale. Alla luce di questi dati, che dimostrano la fragilità dei pazienti in attesa di trapianto e dei trapiantati, ed in considerazione del fatto che la vaccinazione risulterebbe avere maggiore efficacia nel paziente ancora non sottoposto a terapia immunosoppressiva, è stato opportuno che la popolazione dei pazienti trapiantati e in attesa di trapianto venga inserita tra quelle con accesso prioritario alla somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2.

 

In merito, per la categoria sono state raccomandate dal CNT. Per quanto riguarda i pazienti già trapiantati, nonostante questi siano stati esclusi dagli studi registrativi e quindi non si disponga di dati certi di sicurezza ed efficacia del vaccino in questa popolazione, si ritiene utile considerare la vaccinazione a distanza di almeno 3-6 mesi dal trapianto.

 

Questa indicazione nasce dall’esperienza fatta nell’utilizzo diffuso di altri tipi di vaccinazione nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido, e non si aspetta che la sicurezza del vaccino in questi soggetti possa essere diversa da quanto osservato nei pazienti arruolati negli studi registrativi. È peraltro noto che le persone trapiantate hanno una minore risposta ai vaccini se comparati con quelle senza deficit immunitari, ma si ritiene che il potenziale vantaggio offerto dalla vaccinazione superi le preoccupazioni per una ridotta risposta.


Queste ultime considerazioni sono da applicare anche ai pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche, per i quali la somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2 potrebbe essere prevista dopo 6 mesi dal trapianto, nell’ambito del piano vaccinale che già viene predisposto per questa tipologia di pazienti.

 

Si spera che ora la regione Puglia con il coordinamento delle ASL (vaccino permettendo) sia pronta con un piano efficace e un’organizzazione precisa con arruolamenti in specifici “trials” tantomeno in un registro dedicato dei pazienti appartenente alla categoria indicata.
Il Presidente ATO Puglia OdV Giovanni Santoro

 

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