ASSOCIAZIONE
TRAPIANTATI ORGANI ONLUS
REGIONE PUGLIA
 
 

I farmaci generici tichet improprio

(un grande danno economico a carico del cittadino per risanare le casse dello stato)

 

                 Dal 15 aprile scorso, sono stati introdotti in pratica dei nuovi ticket su molti farmaci senza che da nessuna parte si sia letto qualcosa di preciso in proposito, al di la di un’invisibile “provvedimento di riduzione dei prezzi deciso dall’AIFA”.

Nei fatti, tantissimi hanno avuto la sgradita sorpresa di dover pagare fior di ticket sui medicinali, soprattutto chi, proprio per non pagare il ticket, aveva scelto di curarsi con il farmaco generico, o equivalente . In pratica il risparmio realizzato dallo Stato, con un Governo incapace di esigere il rispetto delle norme di legge da esso stesso ideate, dal 15 aprile veniva scaricato sul cittadino, spesso anziano e a basso reddito, attraverso un ticket improprio, variabile da poche decine di centesimi a qualche decina di euro a confezione, a seconda della specialità richiesta.

   Prima di descrivere il provvedimento, sarà bene riepilogare il meccanismo con il quale lo stato spende i soldi per l’assistenza farmaceutica dei cittadini.

Possiamo dividere i farmaci mutuabili, cioè quelli che il cittadino preleva in farmacia con la cosiddetta ricetta SSN (quella rossa, per intenderci) in due categorie: quelli coperti da brevetto, e quelli non. I primi vengono inseriti negli elenchi dei farmaci rimborsabili dopo uno studio della documentazione clinica fornita dall’azienda produttrice e dopo una vera e propria trattativa fra l’azienda stessa e il ministero. Su questi farmaci, si pagano solo i ticket previsti dal proprio sistema sanitario regionale, spesso al netto di molte esenzioni. Ad esempio, in Puglia si paga due euro a pezzo per i non esenti, uno a pezzo per i parzialmente esenti, gli esenti non pagano nulla. Dal 30 dicembre è stato però inserito un ticket a ricetta che pagano TUTTI, esenti e no. In altre regioni il meccanismo può variare, ma non di molto.

Sulla seconda classe dei farmaci, quelli non coperti da brevetto, il prezzo è fissato autonomamente dalle aziende stesse, che infatti possono farsi concorrenza in modo più o meno efficiente per il mercato: è così che il prezzo dell’AULIN, per fare un esempio fra i più conosciuti, è crollato nel tempo da oltre 12€ ai 4,40€ attuali – ed esistono equivalenti a prezzo ancora inferiore.  Su questa classe di farmaci, lo stato fissa un generico prezzo di riferimento: se il prezzo fissato dall’azienda lo supera, fra la differenza fra i due è a carico dell’assistito. Importante da notare è che NON esistono ticket fissi su questi farmaci, i due € a pezzo (In Puglia rimane però la quota fissa sulla ricetta, l’euro di cui sopra)

Questo sistema, entrato a regime con la legge 405/2001, prevede anche la cosiddetta “clausola di salvaguardia”: nel caso il farmaco generico corrispondente non esista, o non sia disponibile sul mercato, il cittadino può ritirare il farmaco a costo maggiore SENZA PAGARE NULLA.

Se questa era la situazione, cosa è successo ad aprile 2011. In pratica, lo stato, attraverso l’AIFA ha deciso una riduzione dei prezzi di riferimento in base ad un complesso confronto con i prezzi medi europei: si è avuta così una riduzione compresa fra il 5% e il 40%. Essendo variati i prezzi di riferimento, è di colpo aumentata la differenza fra questi e i prezzi dei farmaci generici, che le aziende, al momento, hanno deciso di NON diminuire: è così che su un antipertensivo come la doxazosina da 10mg (equivalente del NORVASC), ad oggi il ticket su un singolo pezzo è passato da 0 e 2,17€ (per il NORVASC, da 1,67 a 3,84€).

 

   La situazione incredibile a danno dei cittadini venutasi a determinare, ha provocato l’intervento deciso e unitario di tutti sugli Assessorati alla Salute delle Regioni affinché assumessero a proprio carico tale nuovo balzello, hanno risposto solo la Toscana Lombardia e FVG.  Sembra impossibile che tutti i provvedimenti di riduzione della spesa avvengano a carico dei farmaci equivalenti, che sono quelli che già costano meno. Qualche tempo fa si era parlato dello sconto fino al 40% previsto dall’Aifa su più di 4.000 farmaci generici. Ora si iniziano delineare le prime conseguenze di questo provvedimento, di cui sembrava potessero beneficiare anche i cittadini che, invece, per ora pare siano gli unici a rimetterci. Quello che è successo è che l’Aifa ha ridotto il rimborso fino al 40% previsto per questi farmaci equivalenti. Il mancato rimborso fa risparmiare alle casse dello stato milioni e milioni, ma se non seguito da un reale abbassamento dei prezzi da parte delle aziende produttrici di quei farmaci, qualcuno dovrà pur sanare il divario: Il Cittadino.

 

 

 

Santoro Giovanni

Presidente ATO Puglia ONLUS

e segretario nazionale LIVER-POOL                                     Massafra 25/01/2011

Se sei un trapiantato pugliese e condividi questa nostra iniziativa mandaci un tuo parere.

ATO.Puglia@excite.it


A
T
O


Puglia


una grande famiglia
al tuo fianco











se hai bisogno di noi
chiama il 099/8800184



aiutaci ha sostenere
le nostre iniziative
c.c. postale n. 30404859



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna alla pagina principale

Ritorna alla pagina 2011