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Trapianto di pancreas, tra chirurgia robotica e staminali: il futuro della cura del diabete
Nell’era delle nuove terapie farmacologiche per il diabete, dai farmaci a base di GLP-1 agli inibitori SGLT2 , il trapianto di pancreas continua a rappresentare una delle poche opzioni in grado di normalizzare stabilmente la glicemia, offrendo una reale possibilità di remissione nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 grave e instabile.
Un intervento altamente specialistico, complesso ma salvavita, che oggi si arricchisce delle più moderne tecnologie, come la chirurgia robotica, e delle prospettive rivoluzionarie offerte dalla medicina rigenerativa.
“Il messaggio più importante è che la ricerca va avanti”, sottolinea Ugo Boggi, professore ordinario di Chirurgia all’Università di Pisa e tra i pionieri della trapiantologia pancreatica in Europa. “Nonostante i grandi progressi delle cure farmacologiche, il trapianto di pancreas ha un ruolo cruciale per una selezione di pazienti per i quali nessun farmaco è sufficiente. Parliamo di persone con ipoglicemie gravi, perdita della percezione della crisi ipoglicemica, o con complicanze renali avanzate.”
Che cos’è il trapianto di pancreas?
Il trapianto di pancreas consiste nella sostituzione dell’organo malato con un pancreas sano proveniente da donatore deceduto. A seconda del caso clinico, può essere:
trapianto simultaneo di rene e pancreas (SPK), la forma più frequente, indicata in pazienti con diabete di tipo 1 e insufficienza renale terminale;
trapianto di pancreas dopo trapianto di rene (PAK);
trapianto isolato di pancreas (PTA), più raro, riservato a pazienti con diabete di tipo 1 senza compromissione renale, ma con ipoglicemie gravi non controllabili.
trapianto isolato di pancreas (PTA), più raro, riservato a pazienti con diabete di tipo 1 senza compromissione renale, ma con ipoglicemie gravi non controllabili.rapianto simultaneo di rene e pancreas (SPK), la forma più frequente, indicata in pazienti con diabete di tipo 1 e insufficienza renale terminale;
La procedura è complessa e richiede un’equipe multidisciplinare esperta e una logistica trapiantologica ben organizzata. I vantaggi, però, sono significativi, infatti, circa il 70-80% dei pazienti sottoposti a trapianto simultaneo di rene e pancreas mantengono l’indipendenza da insulina per oltre 5 anni.
Oggi la chirurgia robotica consente un approccio sempre più preciso e mini-invasivo, che riduce le complicanze post-operatorie e consente una migliore qualità della vita – spiega Boggi -. A Pisa, abbiamo uno dei programmi di trapianto di pancreas più avanzati d’Europa proprio grazie all’integrazione tra chirurgia robotica, immunologia e tecnologie di imaging avanzato”.
Epidemiologia e numeri
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia circa 4 milioni di persone convivono con il diabete mellito, di cui oltre il 5-10% con diabete di tipo 1, forma autoimmune che insorge prevalentemente in età giovanile. Si stima che ogni anno vengano effettuati in Italia tra 30 e 50 trapianti di pancreas,numero molto inferiore rispetto alla domanda potenziale, a causa della scarsità di organi disponibili e dei criteri selettivi molto rigorosi.
A livello globale, i dati riportati dalla International Pancreas and Islet Transplant Association (IPITA) mostrano una leggera ripresa degli interventi negli ultimi anni, grazie all’evoluzione delle tecniche chirurgiche, dei protocolli immunosoppressivi e all’introduzione di approcci robotici e ibridi.
Le nuove frontiere
Una delle strade più promettenti è quella della medicina rigenerativa.
“Uno degli studi più promettenti arriva dalla Cina dove un gruppo è riuscito a ottenere isole pancreatiche funzionanti da cellule staminali pluripotenti, impiantandole con successo in tre pazienti.
È un primo passo, ma apre a una medicina rigenerativa che potrebbe rivoluzionare il trattamento del diabete“, evidenzia l’esperto.
In parallelo, la ricerca sugli xenotrapianti, ovvero l’utilizzo di organi provenienti da animali geneticamente modificati, sta facendo passi avanti. Dopo i primi esperimenti riusciti su cuore e rene, il pancreas rappresenta uno dei prossimi
“L’obiettivo finale resta quello di eliminare il diabete, non solo gestirlo. È una guglia ambiziosa, ma ora più che mai visibile all’orizzonte”, conclude Boggi.